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lunedì 1 marzo 2010

Quando la natura si ribella....


Novanta secondi. Durante una giornata di ventiquattro ore non sono niente. Quante volte abbiamo detto : " Aspetta un minuto", come ad indicare un'inezia, una frazione di secondo per un brevissima attesa. Novanta secondi è il tempo in cui la terra ha tremato dall'altra parte del mondo, mettendo in ginocchio un'intera nazione. In novanta secondi, milioni di persone in Cile hanno visuto l'Apocalisse e l'impotenza di sentirsi alla mercè delle forze della natura, soli con la terra che trema ovunque. Non vi è posto sicuro con un terremoto di magnitudo 8.8. La terra si apre sotto i piedi, come a chiedere un sacrificio a quegli stessi uomini che da decenni la stanno maltrattando e distruggendo pian piano. Aria, acqua e terra. Tre dei quattro elementi cari all'alchimia svelano l'altra faccia della stessa medaglia. Ciò che fino a ieri, nutriva e sosteneva l'essere umano, oggi si ribella a l'uomo stesso e l'aria diventao un uragano, l'acqua uno tzunami e la terra trema sotto i nostri piedi a causa dei terremoti intorno al globo. Aria, acqua e terra tre elementi a cui cui manca il fuoco per completare il quartetto alchemico. Il fuoco, i vulcani, le eruzioni. L'uomo stà devastando una terra che gli ha regalato prosperità e risorse, senza mai chiedere nulla in cambio se non il rispetto per i frutti che gli concedeva ed in tutto questo, l'essere umano, non è stato capace di capire quale grande dono aveva tra le mani. Come un bimbo stringe tra mani una piccola pallina di creta, così l'uomo stringe sempre più forte un pianeta al collasso, alla ricerca dell'ultima risorsa per alzare di qualche punto percentuale un'azione in borsa. La normale reazione di un essere vivente in difficoltà, è quella di reagire con più forza rispetto a chi lo attacca. La terra sta facendo proprio questo e mentre l'uomo conta i morti, i danni e piange sulle macerie delle città rase al suolo, il pianeta cerca disperatamente di darci un segnale che inconsciamente recepiamo, ma che la logica ignora in virtù del fatto che non possiamo controllare la natura. E' vero. La natura non può essere controllata, esattamente come lei non è riuscita a controllare noi ed il nostro esasperato egoismo. L'unica soluzione è quella di cercare, ognuno nel suo piccolo spazio quotidiano, di sostenere una terra bellissima, che sta morendo a causa nostra. Se ognuno di noi potrà fare qualcosa, la terra piano piano ritroverà quella pace e quella serenità che la porterà, ancora una volta, a regalare agli uomini un premio ad oggi immeritato : l'esistenza!

1 commento:

Bloggando In Libertà alias Silvia ha detto...

Bellissimo posto. Complimenti davvero.
Anche io penso siano segnali della nostra madre terra. Purtroppo alla maggioranza degli esseri umani questi segnali rimangono inascoltati.
Mi viene da pensare all'episodio successo in Lombardia, dove hanno scaricato in un fiume (non ricordo il nome) scarti di processi petroliferi. Ma come si fa a non capire che questa azione danneggia anche chi l'ha compiuta?
Gli uomini continuano interperriti a disboscare, inquinare e ci sono scienziati che dicono che la terra è già spacciata. Non toccherà a noi vederla collassare, chi sa tra quanto succederà....ma il problema resta, non possiamo vivere fregandocene in questo modo!

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