Il romanzo si presenta come un giallo con un omicidio misterioso e inspiegabile di un povero professore di matematica.
Dopo una diecina di pagine però comincia un lunghissimo flash back che ti fa quasi scordare l'omicidio e ti racconta come i nostri protagonisti si sono conosciuti.
Si torna quindi al 1900 in una raggiante Parigi culla di mille forme artistiche tra cui la tanto amata matematic; qui entriamo in contantatto con Matematici di grossissima fama come Hilbert, Gauss e tantissimi altri illustri esperti in materia.
Per l'autore questo flash back non è altro che la scusa per raccontarci un po' di matematica, in modo leggero come la si potrebbe raccontare a un bambino o Pablo Picasso in persona prima che diventasse "Picasso".
E' veramente un libro eccezionale per chi come me si diverte e ricordare cose che ormai sul lavoro non usa più.
La sua particolarità risiede anche nella contestualizzazione storica assolutamente fedele che l'autore fa dell'Europa e in particolare della Grecia tra il 1900 e 1930. Credo che chiunque abbia un po' di curiosità verso questi argomenti dovrebbe leggere "Delitti Pitagorici", non aspettandosi un grande giallo (io ho capito chi era l'assassino verso pagina 100!) perchè non è questo l'intento dell'autore.